L’Orto Botanico di Napoli fu fondato agli inizi del XIX secolo, nel periodo in cui la città partenopea era dominata dai Francesi; questi ultimi realizzarono un’idea concepita in precedenza da Ferdinando IV di Borbone e la cui attuazione era stata impedita dai moti rivoluzionari del 1799. Attualmente, la superficie totale dell’Orto botanico di Napoli è di quasi 12 ettari, sui quali sono presenti circa 9000 specie per un totale di quasi 25.000 esemplari raggruppati in collezioni organizzate secondo criteri sistematici, ecologici ed etnobotanici.
Visitare il Museo Archeologico Nazionale di Napoli significa entrare nel più grande museo archeologico d’Europa per numero di reperti posseduti. Il Museo venne istituito dai Borbone, famiglia regnante dal 1734 a Napoli ed in tutta l’Italia meridionale. Una delle sezioni principali del MANN è costituita dalla “Collezione Farnese” appartenuta a Carlo III di Borbone, ‘Re delle due Sicilie’ nel 1734, figlio del ‘Re di Spagna’ Filippo II di Borbone e di Elisabetta Farnese, dalla quale ereditò questa straordinaria collezione di opere d’arte! Oltre alla “Collezione Farnese” il Museo accoglie un’incredibile collezioni di reperti provenienti dalle città vesuviane (Pompei, Ercolano, Stabia, Boscoreale) sepolte dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.: i reperti cominciarono ad essere raccolti dal 1738 e dal 1748 quando furono scoperte, rispettivamente, le antiche città di Ercolano e Pompei con le quali si diede inizio ad una nuova scienza: l’archeologia. La “Collezione Egizia”, seconda per importanza in Italia solo al Museo Egizio di Torino, presenta il suo nucleo principale nella “Collezione Borgia”, di sicuro una delle più antiche nella storia del collezionismo in Europa, chiaro specchio dell’interesse per l’antico Egitto documentato soprattutto oltre che da statue, da vari oggetti di derivazione funeraria e magico‐religiosa.